Le rivolte contadine nella Capitanata di fine Ottocento

LE AGITAZIONI AGRARIE NEGLI ANNI 1884-1889 IN CAPITANATA
(da LA SINISTRA IN CAPITANATA – 1866 1896 di Raffaele Mascolo- Quaderni del Sud –

Lacaita 1981)

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Gennaio 1884 – A Celenza Valfortore: i contadini sono in rivolta nelle campagne. Si
registrano per tutto l’anno molte manifestazioni nel subappennino dauno. Chiedono terra e
lavoro. Maggio 1885 è la volta dei contadini di Torremaggiore dove la lotta fu di grossa
portata (pag.110). A Casalvecchio di Puglia una rivolta di contadini rivendica i diritti di
uso civico su una zona usurpata dal principe di Sangro. (pag.111),
Domenica 4 settembre 1887 ci sono vive agitazioni popolari a Casalnuovo Monterotaro
(pag.113). Verso le 10 antimeridiane, 500 contadini recatisi in massa al Municipio,
dichiararono decaduta l’amministrazione, ne chiusero la porta con suggello,
impossessandosi delle chiavi. L’intento era di ottenere la divisione e l’assegnazione
delle terre demaniali Comunali, massima parte delle quali erano state usurpate dai
componenti dell’Amministrazione comunale.I contadini furono attaccati dalle forze
dell’ordine con le armi alla mano e 12 di essi rimasero feriti, insieme a quattro carabinieri.
Le agitazioni agrarie si sviluppano anche per tutto il 1888 e1889 e tutte, come
vedremo, sorprendono per la loro vivacità e capacità di tenuta. (pag.113).
L’Avanguardia (aprile 1889): Cieche esplosioni popolari scoppiano da quasi un
mese in tutti i centri più miseri del Paese (pag.115).
A Sannicandro Garganico (pag. 113-114):-Vaste estensioni di terreni demaniali, un
tempo appartenenti al Comune, erano passate illegittimamente nelle mani di pochi
proprietari, a titolo quasi gratuito.Martedì 27 marzo 1888:- un gran numero di contadini si
sono sparsi per le campagne per rivendicare in via sommaria i loro diritti. Furono così
invase le proprietà di parecchi signori che erano ritenuti usurpatori.
Giuseppe Luigi Zaccagnino (in una denuncia alle forze dell’ordine) scrive: – Ieri circa
mille contadini, tra i quali donne e giovanotti, uniti in Piano dei Pozzi, si recarono nelle
proprietà mie e del signor Masselli e quivi fecero man bassa di alberetti, orti ecc. Poi
invasero le tenute olivetate del signor Vocino e Pacilli, facendo il resto del carlino.
Stamattina maggior numero si è recato ad invadere le proprietà esclusive della Casa
baronale Finocchieta e Gavitella, ove prendeva possesso di altri terreni.
Apulia, 9 febbraio 1890 (pag.116):- In questi ultimi cinque-sei anni, sotto la spinta
delle campagne, tutta la provincia diviene teatro di un confronto spesso aspro tra le
masse contadine, la borghesia agraria e il potere.
In questo contesto storico, l’ otto agosto 1887, alla morte dei Teresa de Sangro, il
principe Michele di Sangro scriveva un altro testamento olografo, revocando quello
precedente. In esso, tra le altre cose, dà disposizioni di far costruire, un Monte di Pietà,
un ospedale, un ricovero per poveri e donazioni ai contadini più bisognosi, e delega come
esecutrice testamentaria la sua compagna Elisa Croghan per il notaio Raffaele De
Pasquale di Torremaggiore.

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